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Zaino in spalla, scarponi e via! Ecco qual è la stagione migliore per fare trekking

Poche cose sono profondamente rigeneranti come camminare immersi nella natura. Il trekking non è solo un’attività fisica, ma è anche una forma di riconnessione con sè stessi e con l’ambiente che ci circonda. Ogni passo sui sentieri di montagna è un invito a rallentare, a osservare e a respirare.

Tra vallate verdi, boschi che profumano di resina, laghi e ruscelli cristallini il trekking è un'esperienza immersiva che cattura il cuore di chi la vive.

Ma qual è la stagione migliore per fare trekking? Che tu sia un esperto di lunga data, un appassionato in cerca di avventura, un amante delle attività outdoor o un insegnante in cerca di un’attività educativa per la tua classe, ecco alcuni consigli utili su come scegliere il periodo migliore per fare trekking

I benefici del trekking: benessere per corpo, cuore e mente

Camminare tra boschi e montagne non è solo un piacere per gli occhi, ma anche un toccasana per la salute, fisica e mentale. È un’attività adatta a tutte le età, che non richiede attrezzature complesse, ma solo un buon paio di scarponi e una giusta dose di curiosità.

Dal punto di vista fisico, camminare in montagna aiuta a migliorare la resistenza cardiovascolare, tonificare i muscoli e tenere sotto controllo il peso corporeo. Ma i benefici vanno ben oltre: il trekking stimola la mente, abbassa i livelli di stress, favorisce la produzione di serotonina e aiuta a migliorare l’umore e a ritrovare la calma interiore.

Inoltre, il contatto con la natura favorisce la concentrazione e la creatività, aiuta a disconnettersi dalla tecnologia e riconnettersi con l’ambiente.

Per bambini e ragazzi, il trekking è anche un'esperienza educativa unica: insegna il rispetto per l’ambiente e la collaborazione, e sviluppa capacità di orientamento e osservazione. Per questo, rappresenta un’ottima attività da includere in una gita scolastica nella natura.

Qual è la stagione migliore per fare trekking?

Torniamo ora alla domanda iniziale: esiste un periodo migliore per fare trekking? In realtà molto dipende dalla meta, dalle condizioni meteorologiche, dalle preferenze personali e dall’esperienza che si vuole vivere.

In linea generale, però, il periodo che va da aprile ad ottobre è quello che si considera migliore per diversi motivi.

       Primavera

La primavera è la stagione del risveglio, quella in cui la natura si scrolla di dosso l’inverno e mette in scena il suo spettacolo più bello. I corsi d’acqua si riempiono grazie allo scioglimento delle nevi, i prati si colorano di fiori, gli alberi e le piante tornano al loro splendore, e la fauna si risveglia.

Le temperature miti e l’aria fresca e frizzante sono ideali per lunghe camminate all’aperto, (soprattutto a bassa e media quota) lontani dall’afa estiva o dal freddo invernale. Tuttavia, è importante controllare sempre le previsioni meteo e prestare attenzione alle condizioni dei sentieri, che potrebbero essere ancora innevati o fangosi, soprattutto in alta quota.

       Estate

In estate, le giornate lunghe e luminose permettono escursioni più impegnative, anche in alta montagna. Tuttavia, il caldo si fa sentire, quindi è consigliabile portare con sé acqua a sufficienza e partire presto al mattino, per evitare l’afa intensa e i temporali pomeridiani. L’estate è anche il periodo più gettonato per il trekking: ideale per chi ama la compagnia, un po’ meno per chi cerca calma e solitudine.

       Autunno

L’autunno, soprattutto nei mesi di settembre e ottobre, è un altro periodo eccellente per il trekking: temperature miti, zero afa e paesaggi da sogno. I boschi iniziano a tingersi di oro, rame e rosso fuoco, l’aria è limpida, la natura più silenziosa e i sentieri decisamente meno affollati. È il momento ideale per chi cerca un trekking intimo e riflessivo.

Tuttavia, il meteo in autunno potrebbe cambiare rapidamente. Le giornate si accorciano, l’escursione termica è più marcata, e non è raro imbattersi in qualche pioggia improvvisa o nebbia mattutina. Proprio per questo, è importante controllare sempre le previsioni prima di partire, evitare i sentieri esposti o troppo tecnici se le condizioni sono incerte, vestirsi a strati e portare con sé l’attrezzatura giusta.

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